Integratori alimentari e Nutraceutici: cosa sono e in cosa differiscono
Esiste un’idea, sempre più comune, che tende a identificare i due termini “Integratori alimentari” e “Nutraceutici”, come se fossero semplicemente due modi diversi per descrivere lo stesso prodotto: un supplemento da inserire nella nostra alimentazione di tutti i giorni.
Effettivamente, l’utilizzo di polveri, pastiglie e sciroppi, integrati alla nostra alimentazione quotidiana allo scopo di sentirci meglio o invecchiare meglio, è sempre più comune, ma descriverli indifferentemente come Integratori Alimentari o Nutraceutici è davvero corretto?
Per capirlo, vediamo insieme la loro definizione:
Cosa sono gli integratori alimentari?
Gli integratori alimentari sono prodotti di origine naturale e/o sintetici (vitamine, antiossidanti), utilizzati come sostanze di integrazione alla normale alimentazione, con lo scopo primario di compensare le carenze nutrizionali indotte da una scarsa dieta o dalla scarsa presenza di queste sostanze negli alimenti che consumiamo.
Cosa sono i nutraceutici?
I prodotti nutraceutici possono essere considerati come delle terapie naturali non specifiche, utilizzate con l’intento di promuovere il benessere generale, per controllare i sintomi di diverse condizioni non-fisiologiche e prevenire la cronicizzazione di tali processi.
La filosofia alla base dei nutraceutici è quindi quella di puntare sulla prevenzione, secondo il detto del medico greco Ippocrate, padre della medicina, “fa che il cibo sia la tua medicina”.
Il termine “nutraceutico”, come è semplice immaginare, combina le due parole “nutriente” e “farmaceutico”. È stato coniato nel 1989 da Stephen De Felice, fondatore e Presidente della Foundation for Innovation in Medicine di Cranford USA, il quale indicava con il termine nutraceutico “un alimento o parte di un alimento che fornisce benefici medici o di salute, inclusa la prevenzione e/o il trattamento di disfunzioni fisiologiche”.
Di fatto, il nutraceutico è considerato un integratore alimentare, in grado di curare l’organismo e non semplicemente di fornirgli sostanze nutritive addizionali.
Potremmo definirlo come una sottocategoria degli integratori alimentari, con una sfaccettatura più vicina alla farmacologia che alla semplice nutrizione.
La categoria dei nutraceutici, si divide poi a sua volta in altre sottocategorie:
- Gli alimenti funzionali o functional food, che includono cibi integrali e funzionalizzati, nonché componenti dietetici arricchiti o potenziati che possono, una volta assunti costantemente con la normale alimentazione, ridurre il rischio di malattie croniche e fornire un beneficio per la salute.
- Gli alimenti medicinali, formulati invece per essere consumati o somministrati sotto la supervisione di uno specialista medico, impiegati per la gestione dietetica specifica di una malattia o di una condizione con specifici requisiti nutrizionali.
Potenziali benefici per la salute
Negli ultimi anni, i nutraceutici hanno suscitato un notevole interesse per i loro effetti nutrizionali e terapeutici, pur mantenendo un elevatissimo grado di sicurezza per il consumatore/paziente vista anche la loro presenza come approcci “tradizionali” già nelle medicine più antiche (cinese, indiana, sud-americana, africana…) e basati principalmente su prodotti di origine erboristica.
I nutraceutici possono essere utilizzati per migliorare la salute, prevenire malattie croniche, posticipare il processo di invecchiamento e aumentare l’aspettativa di vita.
Questi prodotti sono considerati fonti salutari per la prevenzione di malattie potenzialmente letali come diabete, disturbi renali e gastrointestinali, nonché diverse infezioni.
Sono inoltre in grado di intervenire positivamente sulle malattie legate allo stress ossidativo, tra cui allergie, morbo di Alzheimer, malattie cardiovascolari, cancro, malattie degli occhi, morbo di Parkinson e obesità.